Catturato
Capture-vated
di Tulio Melo @teloniousmarshall1
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(Traduzione automatica da inglese)
Introduzione
Introducción
La fotografia è nata dall'esigenza di catturare attimi fugaci e renderli eterni. Ha documentato lo spettro emotivo di esseri umani e non umani, ricordandoci ciò che abbiamo fatto e fungendo da testimone silenzioso del nostro passaggio nel mondo.
Sebbene la fotografia rimanga la stessa, noi non lo siamo. Il modo in cui la comprendiamo, la apprezziamo e la consumiamo le ha conferito la stessa effimera qualità che un tempo cercava di preservare, creando un'antinomia (una contraddizione tra due principi ugualmente validi) con l'avvento dei social media.
Con questo potere di immortalare la vita – e la sua costante lotta per non svanire nella pergamena – il concorso ci invita a creare immagini accattivanti. La parola "accattivante" significa affascinare, attrarre o esercitare un'influenza irresistibile sulla mente di qualcuno. Con questo in mente, ho iniziato la ricerca di quell'immagine.
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La fotografia nasce dalla necessità di catturare momenti, di farli eterni. Ha atrapado el crisol emozional tanto de la vida humana como no humana, registrando lo que hemos hecho, siendo el testigo silencioso de nuestro paso por el mundo.
Anche se la fotografia è la misma, nosotros no lo somos. La forma en que la entendemos, disfrutamos y consumimos le ha dado la misma connotación efímera que ha buscado capturar, convirtiéndose en una antinomia (contraddizione entre dos principios igualmente válidos) con la llegada de las redes sociales.
Con questo potere di immortalare la vita e la tua fortuna evitando l'effetto naturale dello scorrimento, il concorso ci invita a creare immagini pericolose. La parola cautivadora significa: captar, atraer o ejercer un'influenza irresistibile nell'animo di qualcuno. Con questo in mente, ho iniziato la ricerca di quella foto.
Photography was born from the need to capture fleeting moments and make them eternal. It has documented the emotional spectrum of humans and nonhumans, reminding us of what we have done, serving as a silent witness to our passage through the world.
Although photography remains the same, we are not. The way we understand it, enjoy it, and consume it has given it the same fleeting quality it once sought to preserve, creating an antinomy (a contradiction between two equally valid principles) with the rise of social media.
With this power to immortalize life—and its constant struggle to not fade into the parchment—the contest invites us to create captivating images. The word captivating means to captivate, attract, or exert an irresistible influence over someone's mind. With that in mind, I began the search for that image.
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La fotografía nació de la necesidad de capturar momentos, de hacerlos eternos. Ha atrapado el crisol emocional tanto de la vida humana como no humana, recordando lo que hemos hecho, siendo el testigo silencioso de nuestro paso por el mundo.
Aunque la fotografía es la misma, nosotros no lo somos. La forma en que la entendemos, disfrutamos y consumimos le ha dado la misma connotación efímera que ha buscado capturar, convirtiéndose en una antinomia (contradicción entre dos principios igualmente válidos) con la llegada de las redes sociales.
Con este poder de inmortalizar la vida y su lucha por evitar la naturaleza efímera del scroll, el concurso nos invita a crear imágenes cautivadoras. La palabra cautivadora significa: captar, atraer o ejercer una influencia irresistible en el ánimo de alguien. Con esto en mente, comenzó la búsqueda de esa foto.
Materiali
Materiales
I materiali utilizzati sono stati:
Quaderno (brainstorming)
Fotocamera: Sony A6700 e Sony A7IV
Obiettivo: 70-200 mm
Lightroom Classico
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I materiali utilizzati sono stati:
- quaderno (Brainstorming)
- Fotocamera: Sony A6700 e Sony A7IV
- Obiettivo: 70-200mm
- Lightroom classico
The materials used were:
Notebook (Brainstorming)
Camera: Sony A6700 & Sony A7IV
Lens: 70-200mm
Lightroom Classic
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Los materíales usados fueron:
- notebook (Brainstorming)
- Camera: Sony A6700 & Sony A7IV
- Lense: 70-200mm
- Lightroom classic
Mood board
Moodboard
Ho ricevuto un invito per visitare il München Tiergarten (zoo di Monaco) e, mentre mi preparavo, mi sono imbattuto in alcune parole e immagini su Pinterest che mi hanno fatto venire un'idea: un gioco di concetti duali sulla progressione accattivante → cattura → prigionia.
Ecco perché le immagini che ho selezionato non mirano solo a creare un impatto visivo, ma anche a esplorare la tensione tra l'essere catturati e il diventare accattivanti.
La fotografia, in questo contesto, diventa sia testimone che trappola, inquadrando non solo ciò che vediamo, ma anche ciò che scegliamo di ignorare. Questo progetto invita lo spettatore a chiedersi se ciò che ci affascina... sia gratuito.
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Ho ricevuto un invito per visitare il Tiergarten di Monaco di Baviera e, mentre mi preparavo, mi sono imbattuto in alcune parole e immagini su Pinterest che mi hanno fatto balenare un'idea: un duplice concetto basato sulla progressione accattivante → cattura → prigionia.
Ecco perché le immagini che ho selezionato non cercano solo di generare un impatto visivo, ma anche di esplorare la tensione tra l'essere catturati e l'essere affascinati.
In questo contesto, la fotografia diventa sia testimone che trappola: inquadra non solo ciò che vediamo, ma anche ciò che scegliamo di ignorare. Questo progetto invita lo spettatore a chiedersi se ciò che ci affascina... sia davvero gratuito.
I received an invitation to visit the München Tiergarten (Munich Zoo), and while preparing, I came across some words and images on Pinterest that sparked an idea: a dual-concept play on the progression from captivating → capture → captivity.
That’s why the images I selected are not only meant to create visual impact but also to explore the tension between being captured and becoming captivating.
Photography, in this context, becomes both a witness and a trap—framing not only what we see, but also what we choose to ignore. This project invites the viewer to question whether what captivates us... is free.
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Recibí una invitación para visitar el München Tiergarten (zoológico de Múnich) y, mientras me preparaba, me encontré con algunas palabras e imágenes en Pinterest que despertaron una idea: un concepto dual basado en la progresión de captivating → capture → captivity.
Por eso las imágenes que seleccioné no buscan solamente generar un impacto visual, sino también explorar la tensión entre ser capturado y volverse cautivador.
En este contexto, la fotografía se convierte tanto en testigo como en trampa: encuadra no solo lo que vemos, sino también lo que decidimos ignorar. Este proyecto invita al espectador a cuestionarse si aquello que nos cautiva… realmente es libre.
Sviluppo del concetto
Concept development / Desarrollo de concepto
Tono visivo (luce, inquadratura, colore)
Ho programmato la visita in una giornata di sole per garantire che la luce naturale permettesse scatti più nitidi e un comportamento più attivo degli animali. In base alla mia moodboard, non cercavo il colore come elemento primario, a meno che non aggiungesse forza al concept.
Il bianco e nero è diventato rapidamente la scelta ideale: elimina le distrazioni e costringe l'osservatore a concentrarsi sul soggetto e sull'emozione, non sull'inquadratura. Questa scelta tonale riecheggia anche l'eterna tensione tra ciò che si vede e ciò che si ignora, accentuando la crudezza della prigionia.
Riferimenti concettuali (Gabbie, Sguardo, Cattività, Spazio Zoo)
Era la prima volta che visitavo lo zoo e non sapevo come fossero strutturati i recinti degli animali. Ciononostante, sono entrato cercando metafore visive: gabbie, barriere di vetro, spazi limitati – elementi che contrastano con l'idea di libertà naturale. Speravo di osservare piuttosto che supporre, e di confermare se ciò che temevo fosse vero: che la reclusione è visibile, anche quando normalizzata.
Ero attratto dagli animali con volti o gesti espressivi, quelli capaci di trasmettere emozioni. Inizialmente mi sono concentrato sui primati, ma non volevo forzare l'inquadratura. Volevo che il momento arrivasse da me.
Uscire dallo zoo senza scattare una sola foto era sempre un'opzione. Ma mantenere una mente aperta mi ha permesso di vedere cosa c'era veramente lì, non solo quello che mi aspettavo di trovare.
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Tono visivo (luci, lettere, colore)
Pianifica la visita in un giorno soleggiato per assicurarmi che la luce naturale mi permetta di fare foto più chiare e catturare animali attivi. Secondo il moodboard, il colore non era un elemento centrale, a meno che non rinforzassimo il concetto.
Il bianco e il nero si sono convertiti rapidamente nell'ideale della scelta: eliminare le distrazioni e obbligare lo spettatore a concentrarsi sul soggetto e sull'emozione, non nell'incontro. Questa decisione tonale risente anche della tensione atemporale tra lo que se ve e lo que se ignora, accentuando la crudezza del cautiverio.
Riferimenti concettuali (jaulas, miradas, encierro, espacio del zoológico)
Era la mia prima volta nello zoo e non sapevo come organizzare le aree per gli animali. Così, tra la ricerca di metafore visive: gialle, cristalli, spazi ridotti... elementi che contrastano con l'idea di libertà naturale.
Spero di osservare il luogo di assunzione e di confermare se il mio problema era certo: che il circuito è visibile, anche quando si è normalizzato.
Mi attirano soprattutto gli animali espressivi, capaci di trasmettere emozioni. Los primates erano il mio primo focus, ma non volevo forzare la scena. Vorrei incontrare il momento, non fabbricarlo.
Salire dallo zoologico senza una sola foto era sempre un'opzione. Ma mantenere la mente aperta mi ha permesso di vedere cosa ero davvero tutto, non solo quello che speravo di incontrare.
Visual Tone (Light, Framing, Color)
I planned the visit on a sunny day to ensure natural light would allow for clearer shots and more active animal behavior. Based on my moodboard, I wasn't looking for color as a primary element unless it added strength to the concept.
Black and white quickly became the ideal choice—it removes distractions and forces the viewer to focus on the subject and emotion, not the frame. This tonal decision also echoes the timeless tension between what’s seen and what’s ignored, enhancing the rawness of captivity.
Conceptual References (Cages, Gaze, Captivity, Zoo Space)
It was my first time visiting the zoo, and I didn’t know how the animal enclosures were structured. Still, I went in looking for visual metaphors: cages, glass barriers, limited space—elements that contrast with the idea of natural freedom. I was hoping to observe rather than assume, and to confirm if what I feared was true: that confinement is visible, even when normalized.
I was drawn to animals with expressive faces or gestures—those capable of transmitting emotion. Primates were my initial focus, but I didn’t want to force the frame. I wanted the moment to come to me.
Leaving the zoo without taking a single photo was always an option. But keeping an open mind allowed me to see what was truly there—not just what I expected to find.
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Tono visual (luces, encuadres, color)
Planeé la visita en un día soleado para asegurarme de que la luz natural me permitiera hacer fotos más claras y captar animales activos. Según el moodboard, el color no era un elemento central, a menos que reforzara el concepto.
El blanco y negro se convirtió rápidamente en la elección ideal: elimina distracciones y obliga al espectador a enfocarse en el sujeto y la emoción, no en el encuadre. Esta decisión tonal también resuena con la tensión atemporal entre lo que se ve y lo que se ignora, acentuando la crudeza del cautiverio.
Referencias conceptuales (jaulas, miradas, encierro, espacio del zoológico)
Era mi primera vez en el zoológico, y no sabía cómo estarían organizadas las áreas para los animales. Aun así, entré buscando metáforas visuales: jaulas, cristales, espacios reducidos… elementos que contrastaran con la idea de libertad natural.
Esperaba observar en lugar de asumir, y confirmar si lo que temía era cierto: que el encierro es visible, incluso cuando se ha normalizado.
Me atrajeron especialmente los animales expresivos, capaces de transmitir emociones. Los primates eran mi primer enfoque, pero no quería forzar la escena. Quería encontrar el momento, no fabricarlo.
Salir del zoológico sin una sola foto siempre fue una opción. Pero mantener la mente abierta me permitió ver lo que realmente estaba allí—no solo lo que esperaba encontrar.
Impostazione della telecamera e il momento decisivo
Camera Setup & The Decisive Moment (Configuración y momento decisivo)
Avevo due obiettivi a disposizione per le riprese: un 24-70 mm e un 70-200 mm. Ho scelto l'uno o l'altro in base alle condizioni, ma per questo scatto in particolare ho usato il 70-200 mm, che mi ha permesso di catturare l'attimo senza interferire o essere notato dagli animali.
Era uno degli ultimi scatti della giornata, con l'avvicinarsi del crepuscolo e l'arrivo degli animali. Ho scattato diverse foto, ma i mandrilli si muovono rapidamente e spesso rimangono vicini tra loro, rendendo difficile ottenere un'immagine nitida, a fuoco e ben composta.
C'era un maschio solitario che camminava da solo. Mi concentrai su di lui, ma lui continuava a camminare lungo la recinzione con lo sguardo basso, rivolto verso il terreno.
Ho modificato le mie impostazioni in questo modo:
Velocità dell'otturatore: 1/160
Apertura: f/9
ISO: 2000
Mi sono spostato di lato per provare una nuova angolazione, ma la mia borsa fotografica ha accidentalmente sfiorato una pianta, producendo un rumore. Il mandrillo ha alzato lo sguardo, dritto verso di me. E in quel momento ho scattato la foto.
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Configurazione e momento decisivo
Ci sono due obiettivi disponibili per la sessione: un 24–70 mm e un 70–200 mm. Ho scelto tra queste secondo le condizioni, ma per questo formato in particolare ho utilizzato 70–200 mm, poiché mi ha permesso di catturare il momento senza interferire e non essere notato dagli animali.
È stata una delle ultime foto del giorno, quando l'animale si è avvicinato e gli animali hanno iniziato a rilassarsi. Tomé varias fotos, ma los mandriles se mueven rápido y suelen estar muy juntos, lo que hacía difícil lograr un imagen clara, enfocada y bien compuesta.
Avevo un macho solitario che camminava da solo. Mi concentré en él, ma seguía caminando de un lado a otro junto a la cerca, con la mirada baja, hacia el suelo.
Regolare i valori della fotocamera:
Velocità di otturazione: 1/160
Apertura: f/9
ISO: 2000
Me hice a un lado para probar un nuevo angulo, ma la maleta de cámaras rozo una pianta, facendo un pequeño ruido. Il mandrino alzò la mirada direttamente verso di me. E in quel momento, disparé.
I had two lenses available for the shoot: a 24–70mm and a 70–200mm. I chose between them depending on the conditions, but for this particular shot I used the 70–200mm, which allowed me to capture the moment without interfering or being noticed by the animals.
It was one of the last shots of the day, as dusk was approaching and the animals were beginning to wind down. I took several photos, but mandrills move quickly and often stay close to each other, making it difficult to get a clear, focused, well-composed image.
There was one solitary male walking alone. I focused on him, but he kept pacing along the fence with his gaze low, toward the ground.
I adjusted my settings to:
Shutter speed: 1/160
Aperture: f/9
ISO: 2000
I stepped aside to try a new angle, but my camera bag accidentally brushed against a plant, making a noise. The mandrill looked up—straight at me. And in that moment, I took the shot.
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Configuración y el momento decisivo
Tenía dos lentes disponibles para la sesión: un 24–70 mm y un 70–200 mm. Iba a elegir entre ellos según las condiciones, pero para esta toma en particular usé el 70–200 mm, ya que me permitía capturar el momento sin interferir ni ser notado por los animales.
Fue una de las últimas fotos del día, cuando el atardecer se acercaba y los animales comenzaban a relajarse. Tomé varias fotos, pero los mandriles se mueven rápido y suelen estar muy juntos, lo que hacía difícil lograr una imagen clara, enfocada y bien compuesta.
Había un macho solitario caminando solo. Me concentré en él, pero seguía caminando de un lado a otro junto a la cerca, con la mirada baja, hacia el suelo.
Ajusté los valores de la cámara a:
Velocidad de obturación: 1/160
Apertura: f/9
ISO: 2000
Me hice a un lado para probar un nuevo ángulo, pero la maleta de cámaras rozó una planta, haciendo un pequeño ruido. El mandril levantó la mirada—directamente hacia mí. Y en ese momento, disparé.
Capture-vated. (Cauti-vado)
L'immagine mi ha trovato. Sono venuta per catturarla, ma ne sono diventata prigioniera. Intrappolata nel suo sguardo, disarmata dalla lacrima. In quell'istante, la prigionia è cambiata.
Lui è diventato l'osservatore. E io, l'inquadrato. Le immagini più accattivanti... sono quelle che ci guardano a loro volta.
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L'immagine mi ha trovato. Sono venuto per catturarlo, ma sono finito prigioniero. Congelato nel suo sguardo, disarmato dalla lacrima. In quell'istante, il prigioniero si è invertito. È diventato l'osservatore. E io, il catturato. Le immagini più accattivanti... sono quelle che ti guardano.
The picture found me. I came to capture—but became captive. Locked in his gaze, disarmed by the tear. In that instant, captivity shifted.
He became the observer. And I, the framed. The most captivating images… are those that stare back.
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La imagen me encontró. Vine a capturar—pero terminé cautivo. Congelado en su mirada, desarmado por la lágrima. En ese instante, El cuativo se invirtió. Él se volvió el observador. Y yo, el capturado. Las imágenes más cautivadoras… son aquellas que te devuelven la mirada.
Dietro le quinte e montaggio
Behind the Scenes & Editing
Questo progetto non si è basato su un editing complesso, ma solo su una semplice regolazione dell'esposizione e un ritaglio per perfezionare l'inquadratura. La forza dell'immagine è nata dal momento stesso: spontaneo, crudo e sincero.
Per quanto riguarda il dietro le quinte, non ho preparato l'inquadratura né ho interagito con il soggetto. È stata la scena a trovare me, e tutto quello che ho dovuto fare è stato rimanere immobile abbastanza da lasciarla parlare.
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Dietro la macchina da presa e il montaggio
Questo progetto non ha richiesto un editing complesso: ho solo apportato una semplice regolazione dell'esposizione e ho ritagliato per perfezionare l'inquadratura. La potenza dell'immagine è nata dal momento stesso: senza posa, cruda e onesta.
Per quanto riguarda il dietro le quinte, non ho allestito la scena né ho interagito con il soggetto. È stata la scena a trovare me, e il mio unico ruolo è stato quello di rimanere immobile il tempo necessario per lasciarla parlare.
This project didn’t rely on complex editing—just basic exposure adjustment and a crop to refine the framing. The strength of the image came from the moment itself: unposed, raw, and honest.
As for behind-the-scenes, I didn’t stage the shot or interact with the subject. The scene found me, and all I had to do was stay still enough to let it speak.
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Detrás de cámara y edición
Este proyecto no dependió de una edición compleja: solo hice un ajuste básico de exposición y un recorte para refinar el encuadre. La fuerza de la imagen vino del momento en sí: sin poses, crudo y honesto.
En cuanto al detrás de cámara, no preparé la escena ni interactué con el sujeto. La escena me encontró, y mi único papel fue quedarme quieto el tiempo suficiente para dejarla hablar.







4 commenti
Questa presentazione è spettacolare, piena di amore e talento.
Adoro il modo in cui ogni foto viene catturata in modo discreto e nel momento esatto, consentendo una registrazione precisa e unica.
Meraviglioso. :)
Congratulazioni per l'eccellente lavoro. Credo che la magia della fotografia risieda nel riuscire a trasmettere l'energia e l'emozione del momento, e quest'opera lo dimostra davvero.
Un abbraccio dalla Colombia e spero che continui così!
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