Maria Giovina Russo

Maria Giovina Russo

Foggia, Itália

Maria Giovina Russo

Avete visto l'Agave?

Questo duro e selvaggio africano che per foglie ha enormi lance? Ama e muore ogni dieci anni. Circondata dalla grande esplosione della vita, con un getto d’amore, tanto a lungo accumulato nella rude creatura, con il rumore d’uno sparo, parte – scatta verso il cielo. E questo getto è tutto un albero, non meno di nove metri, ispido di tristi fiori. Tutto visibilmente ama. E' il mondo dell’immaginario, ma anche della misura. E la misura è data dall’affioramento dell’immagine, di un tesoro nascosto. Nel caso dell’arte non può esistere questo tesoro senza esibizione e possesso. Un esercizio di ricchezza. Soltanto che l’artista esercita il possesso e non la proprietà.

Espone la sua ricchezza e la mette sempre a repentaglio – così tirando in una doppia direzione, produce un affioramento che gli consente di portare a visione lampante ciò che è depositato nell’oscurità, che è sempre immagine della differenza, quella misura ricavata da una cesura tra l’immaginario ed il sè. Portando alla luce soltanto alcuni frammenti della propria ricchezza, il lavoro diventa interminabile. E’ l’esercizio che abilita l’artista a sentirsi collegato al suo potenziale: quella carica e pulsione narcisistica che proverbialmente accompagna il lavoro creativo.


Ingressou em Março de 2020